Lettori fissi

mercoledì 25 marzo 2020

Restare umani!



Ebbene sì, lo ricorderemo tutti questo 2020. Lanno del Coronavirus, lanno in cui tutti noi docenti abbiamo abbandonato le vecchie abitudini, la vita sociale, il caffè in sala Prof. e soprattutto la lezione in presenza che ci dà e ci ha dato sempre emozioni. Ci manca la vitalità dei ragazzi che ci travolge, lamore per questo mestiere che è unico. Il venerdì, dopo la sospensione delle lezioni, sono tornato a scuola per prendere alcuni libri. Cera un silenzio irreale, non mi sentivo a casa. La scuola senza parole , senza il vociare dei ragazzi non ha ragione di esistere. Ecome la lezione nel silenzio assoluto, di fronte a ragazzi inermi, privi di quella vitalità e spesso vivacità  che li contraddistingue. Non ero felice! Non si può essere felici per tutto ciò, nessun docente può essere felice, ma poi ho capito che si doveva fare qualcosa, che la scuola non poteva finire in unassolata giornata di marzo. In quei giorni il nostro Istituto era in fermento perché noi docenti  condividevamo la stessa passione, lamore per linsegnamento che altro non è che lattività mediante la quale un adulto lascia un segno, semina un fiore che presto sboccerà, condiziona in positivo il futuro dei discenti nellincessante processo di apprendimento. Ci siamo incontrati, ovviamente  virtualmente, e abbiamo iniziato a condividere. Il confronto che a volte manca nel corso dellanno perché non abbiamo le opportunità di incontrarci in modo pedissequo è stata la nostra regola non scritta. I giorni passavano e le classi reali diventavano virtuali, i compiti cartacei mail in word, pdf, ppt e quantaltro. Gli alunni iniziavano ad accettare questa nuova realtà che non avevano mai praticato e tutto  questo nasceva dal confronto tra colleghi che come membri della comunità scientifica imparavano, sperimentavano, condividevano rendendo piacevoli le lezioni e a volte imparavano dai loro errori. Tutti noi sentiamo la mancanza dei ragazzi, tutti noi sentiamo il bisogno di tornare a parlare vis a vis con quellalunno in difficoltà che non aspetta altro che una parola di incoraggiamento, a dibattere di questo o quellargomento, ma purtroppo Covid 2019 ci ha costretto a stare lontano da loro, dalla scuola che conosciamo da sempre. Tuttavia  in questo momento il nostro compito è molto importante, mai come adesso siamo dovuti  essere delle guide, dei punti di riferimento. Dobbiamo amare, coltivare la nostra empatia per i ragazzi, recuperare le motivazioni di adolescenti che hanno perso alcune certezze. Dobbiamo essere delle figure autorevoli che incoraggiano e soprattutto restano umani. 

 Responsabile del plesso "Garibaldi"
Prof. Massimiliano Baldolini

Nessun commento:

Posta un commento