Lettori fissi

mercoledì 25 marzo 2020

I VANTAGGI DELLA DIDATTICA A DISTANZA? RESTARE “CONNESSI”

Sono una docente di scuola secondaria di primo grado come tante. Premetto che sto alla tecnologia come il guanciale alla carbonara (azzardo metafora culinaria, visto il periodo di chiusura casalinga). Utilizzo la tecnologia a scuola quotidianamente e, a differenza di molti colleghi, chiamiamoli con gentilezza “tradizionali” (non me ne vogliano… please…) credo che gli strumenti multimediali siano un ottimo ponte tra il docente ed i ragazzi. Certo è che non avrei mai pensato di dover basare la mia didattica totalmente sui mezzi tecnologici. Cosa dire? Sono al PC tutto il giorno… stakanovista? Ligia al dovere? No … malinconica… semplicemente un’insostenibile nostalgica. Quando in classe, durante una lezione che ci appassiona, il silenzio che regna in classe (cosa rara… vi confesso) … un alunno alza la mano… e tu docente pensi “ecco…arriva la domanda….” E lui o lei ti chiedono di andare al bagno… beh in quel momento avrei potuto anche piangere… per dire… Ed oggi penso invece a quanto mi manca quel momento. Didattica a distanza, e. Learning, webinar, video lezioni, piattaforme … mezzi tanto freddi quanto indispensabili in questo momento. Gli strumenti tecnologici esistono grazie alle persone (non ce lo dimentichiamo) ed oggi ne abbiamo la conferma. In questo periodo la tecnologia ci sta aiutando a sentirci ancora docenti e dall’altra parte a far sentire i ragazzi ancora studenti. Poco importa se il file in PDF che mi è arrivato oggi dall’alunno di seconda non è modificabile e che quindi per correggerlo devo trasformarlo in word, poco importa se mi inviano decine di foto di esercizi svolti, ancora meno importa se passo 12 ore al computer, l’importante è che dall’altra parte dello schermo ci siano loro, gli alunni! Didattica a distanza? sì grazie, ma forse dovremmo cambiargli il nome, didattica per sentirci vicini, didattica a vicinanza… si può dire? Boh, insegno inglese, perdonatemi colleghe e colleghi di lettere, ma non sono riuscita a trovare un altro termine. Per ora la didattica “per sentirci vicini” ( è così che da adesso in avanti voglio chiamarla) funziona, ma è cosa certa che la classe, la scuola, le urla del docente, le chiacchiere dei ragazzi, le spiegazioni appassionate, le domande intelligenti e quelle meno, le ricreazioni, le mani alzate, il NO, non ho fatto i compiti, il “posso venire alla lavagna” , il No non ho capito, l’EVVIVA ho preso 8, sono e resteranno sempre insostituibili! 
FS Orientamento e continuità
Alessia Salustri, docente (attualmente virtuale) di Inglese.

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