Sono una docente di scuola secondaria di primo grado come
tante. Premetto che sto alla tecnologia come il guanciale
alla carbonara (azzardo metafora culinaria, visto il periodo
di chiusura casalinga). Utilizzo la tecnologia a scuola
quotidianamente e, a differenza di molti colleghi,
chiamiamoli con gentilezza “tradizionali” (non me ne
vogliano… please…) credo che gli strumenti multimediali
siano un ottimo ponte tra il docente ed i ragazzi. Certo è che
non avrei mai pensato di dover basare la mia didattica
totalmente sui mezzi tecnologici. Cosa dire? Sono al PC tutto
il giorno… stakanovista? Ligia al dovere? No … malinconica…
semplicemente un’insostenibile nostalgica.
Quando in classe, durante una lezione che ci appassiona, il
silenzio che regna in classe (cosa rara… vi confesso) … un
alunno alza la mano… e tu docente pensi “ecco…arriva la
domanda….” E lui o lei ti chiedono di andare al bagno… beh
in quel momento avrei potuto anche piangere… per dire…
Ed oggi penso invece a quanto mi manca quel momento.
Didattica a distanza, e. Learning, webinar, video lezioni,
piattaforme … mezzi tanto freddi quanto indispensabili in
questo momento. Gli strumenti tecnologici esistono grazie
alle persone (non ce lo dimentichiamo) ed oggi ne abbiamo
la conferma. In questo periodo la tecnologia ci sta aiutando
a sentirci ancora docenti e dall’altra parte a far sentire i
ragazzi ancora studenti. Poco importa se il file in PDF che mi
è arrivato oggi dall’alunno di seconda non è modificabile e
che quindi per correggerlo devo trasformarlo in word, poco
importa se mi inviano decine di foto di esercizi svolti, ancora
meno importa se passo 12 ore al computer, l’importante è
che dall’altra parte dello schermo ci siano loro, gli alunni!
Didattica a distanza? sì grazie, ma forse dovremmo
cambiargli il nome, didattica per sentirci vicini, didattica a
vicinanza… si può dire? Boh, insegno inglese, perdonatemi
colleghe e colleghi di lettere, ma non sono riuscita a trovare
un altro termine.
Per ora la didattica “per sentirci vicini” ( è così che da adesso
in avanti voglio chiamarla) funziona, ma è cosa certa che la
classe, la scuola, le urla del docente, le chiacchiere dei
ragazzi, le spiegazioni appassionate, le domande intelligenti
e quelle meno, le ricreazioni, le mani alzate, il NO, non ho
fatto i compiti, il “posso venire alla lavagna”
, il No non ho
capito, l’EVVIVA ho preso 8, sono e resteranno sempre
insostituibili!
FS Orientamento e continuità
Alessia Salustri, docente (attualmente virtuale) di Inglese.
Nessun commento:
Posta un commento