Lettori fissi

giovedì 26 marzo 2020

Il Dantedì alla Garibaldi: come Dante, diremo “… uscimmo a riveder le stelle”.


Leggere i versi della Divina Commedia ai ragazzi significa far apprezzare loro un’opera unica, trasmettere l’idea che la poesia salva la vita e che la realtà si può trasformare. Dante  ci descrive emozioni e la natura umana, ci spiega la storia e il pensiero dell’uomo; vuole guidare gli uomini verso la felicità e, in questo frangente tanto difficile, la lettura dei suoi versi rappresenta un momento di riflessione ed uno stimolo al cambiamento.
E’stata proposta la lettura di alcuni versi molto famosi da parte dei docenti; noi tutti oggi abbiamo ascoltato in tv la  declamazione di terzine da parte di  grandi attori italiani. Sicuramente uno degli estimatori più famosi, e non a torto, è Roberto Benigni. I ragazzi hanno ascoltato l’interpretazione del XXXIII Canto del Paradiso, Canto in cui San Bernardo si rivolge alla Vergine in una preghiera che ne esalta la bellezza, la virtù e l’umiltà. Gaia, Aurora, Anna e Camilla hanno scritto che sentono Dante come un grande poeta, la sua preghiera a Maria è commovente, rappresenta una parte significativa dell’opera. L’interpretazione dei versi che descrivono la visione di Dio da parte di Roberto Benigni rende il racconto reale, coinvolge ed incanta chi ascolta.
Noi docenti pensiamo che  Dante possa trasmettere la speranza di ricominciare: dopo tante angustie e paure riusciremo anche noi a superare questa difficile prova  e, come Dante,  diremo “… uscimmo a riveder le stelle”.

Collaboratrice del DS
Prof.ssa Roberta Imbastari


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