Sono Roberta, un’insegnate della scuola
secondaria di I grado. Mi trovo a vivere questo difficile momento che mi fa
sentire impotente e, in alcuni momenti, inadeguata ed impreparata. Davanti alle
vittime del virus, ai medici che fanno turni di lavoro massacranti, agli agenti
impegnati nelle strade, alle immagini tragiche mandate in onda, mi sento una
privilegiata: svolgo un mestiere che ho scelto e che mi permette di stare
vicino alle nuove generazione e alle loro famiglie. Allora mi sono chiesta:
come posso sentirmi utile in questo frangente? La risposta è semplice: essere
un docente, quindi continuare a lavorare da casa, mettermi in gioco utilizzando
nuovi strumenti per la didattica a distanza e soprattutto stare “vicina” ai
miei studenti e alle loro famiglie. Accendere una candela o un
piccolo lumicino sulla finestra o sul balcone mi è sembrato un semplice gesto per illuminare di speranza le nostre città, per
sentirci vicini e per condividere, in questo momento di isolamento forzato, un
sentimento comune che unisce docenti, alunni e le loro famiglie. .
Con la nostra passione e professionalità, ora più che mai, dobbiamo accompagnare i nostri ragazzi, farli sentire al centro dei nostri pensieri. Insieme siamo capaci di resistere e di dimostrare che…#lascuolanonsiferma.
Collaboratrice del DS
Prof.ssa Roberta Imbastari
Con la nostra passione e professionalità, ora più che mai, dobbiamo accompagnare i nostri ragazzi, farli sentire al centro dei nostri pensieri. Insieme siamo capaci di resistere e di dimostrare che…#lascuolanonsiferma.
Collaboratrice del DS
Prof.ssa Roberta Imbastari
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