Salve
a tutti,
sulla
scia di alcuni miei colleghi, anche io finalmente mi sono associata alla fila
di chi, oltre a quella ormai interminabile davanti a un supermercato per fare
la spesa in questo periodo terribile e surreale per l’umanità intera, ha
superato ogni indugio di fronte all’esperienza della didattica a distanza.
Fino
ad oggi, 24 marzo 2020 ore 10:00, questo termine aveva avuto la sola realtà
della mera definizione; didattica a distanza =bla, bla, bla…e fino ad oggi,
avevo solo paura di non riuscire a cavarmela!!!
E-learning era stato solo il contenuto disciplinare
di un modulo del mio corso di abilitazione all’insegnamento e niente più…al
massimo, ciò che facevo, era utilizzare -onestamente qualche rara volta -una
delle tante piattaforme per realizzare didattica a distanza come mero cloud storage…non avevo mai veramente
capito e sfruttato le potenzialità “tattili” della tecnologia…
Stamattina,
quando sono finalmente riuscita a collegarmi con la mia classe, ho avuto il tipico
sussulto di gioia del fanciullo…WOW!!! Ce l’ho fatta!!! Li sto vedendo, mi stanno
vedendo!!! Ma la cosa più simpatica su cui ho riflettuto subito dopo i nostri
collegamenti è stata questa: attraverso lo schermo ho potuto cogliere ognuno di
loro in uno spazio domestico: la loro cameretta, la camera da pranzo con tanto
di posters, orsacchiotti e oggetti vari su mobili e scaffali…li ho visti oltre quello
che mi è permesso di fare in un’aula scolastica…e sicuramente tutti noi
indossavamo le nostre pantofole!!! E la cosa mi ha fatto sorridere…che bello!!!
Ho realizzato un mio sogno: insegnare e apprendere in completo relax…quasi a
“piedi nudi”!
Mi
ha fatto una certa tenerezza fare lezione di storia e grammatica “dentro” le
case di ognuno di loro!!!
Paradossalmente
mi sono sentita molto interattiva,
malgrado ogni mio pregiudizio, verso le mie “capacità tecnologiche” e
relativamente alle possibilità “sensoriali” di uno schermo. I ragazzi hanno partecipato con allegria ed
interesse e mi hanno supportato quando non sono riuscita a fare lo screen-sharing…eppure, solo ieri,
facendo un collegamento di prova con una collega, che con una pazienza infinita
mi ha insegnato passo passo cosa fare per imparare almeno l’”abc” delle
funzioni di una app, ci ero riuscita!!! …ma non ho provato né vergogna, né
imbarazzo…ho chiesto prontamente aiuto ai miei piccoli MacGyver tecnologici, che hanno realizzato al mio posto l’operazione
che per me era, in quel momento, un vero “rompicapo”…
Nulla
è cambiato!!! I chiacchieroni e i burloni della classe hanno conservato queste
loro caratteristiche, disegnando sullo screen
o facendo prove di magia durante le spiegazioni …forse non realizzavano che io
li “avevo a tiro” come quando sono in cattedra in classe!!! mentre i
“secchioni” hanno mantenuto il loro solito atteggiamento di disciplina e
rigore…che bello non li vedevo dal 5 marzo, ma nessuno di noi è cambiato!!!
Quando
torneremo, ho l’impressione che tante cose invece saranno cambiate dentro di
noi, perché questo periodo di pausa forzata ci costringerà a ripensare molto di
noi, delle nostre amicizie, dei nostri adulti di riferimento, delle fragilità
del mondo…innanzitutto riscopriremo l’amore che c’è in ogni “buongiorno” che ci
scambiamo ogni mattina noi insegnanti e
studenti in aula, l’importanza di toccarsi con lo sguardo e la parola durante
la durata di ogni nostra lezione in presenza, ma soprattutto …penso che
diventeremo più saggi .
Personalmente,
questo periodo mi impone di rivalutare il ruolo della tecnologia nella pratica
didattica…e mi costringe ad imparare cose che, per un motivo o per l’altro,
procrastinavo sempre. L’insegnamento in presenza rimarrà comunque l’opzione di
mia preferenza, perché sono una fan dell’estemporaneità come fattore che
alimenta il pensiero divergente nel discente e nello stesso docente, tuttavia
sarò immensamente grata a questo periodo di quarantena per avermi permesso,
attraverso una costrizione insopportabile, di fare il mio primo tagliando da
insegnante digitale!!!
FS Ptof e Valutazione
Prof.ssa
Bonsanti Gisella
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